In cosa consiste la carbossiterapia?
La carbossiterapia è una terapia medica che prevede l’utilizzo di anidride carbonica (CO2) allo stato gassoso a scopo terapeutico. Gli effetti di questa terapia sono mirati a curare i disturbi del microcircolo. La tecnica prevede la somministrazione del gas (l’anidride carbonica) nelle aree interessate mediante un ago sottilissimo.
Quali sono gli effetti clinici della carbossiterapia? Dove agisce?
La Carbossiterapia esercita la propria azione:
• sulla pelle, poiché in seguito all’aumento del flusso sanguigno, e di conseguenza dell’ossigenazione dei tessuti, vengono stimolati i fibroblasti a produrre acido ialuronico, collagene ed elastina.
• sull’adipe. Gli effetti sono di due tipi: lipolitico diretto (rotture localizzate delle cellule adipose) e lipolitico indiretto (legato all’apporto di ossigeno ai tessuti, tale da determinare una vera e propria riattivazione del metabolismo cellulare).
• sulla circolazione: attraverso una vasodilatazione diretta e l’apertura dei capillari compressi dai liquidi di ritenzione e da cellule adipose.
• sul microcircolo. Con la Carbossiterapia infatti, è possibile ricanalizzare i capillari compressi dalle cellule dadipose e dalla ritenzione dei liquidi, tanto da prevenire il processo di formazione dei capillari dilatati (teleangectasie).
• su ulcere vascolari e sulle varici. La riattivazione circolatoria creata dalla carbossiterapia infatti, aiuta sia la cicatrizzazione delle ulcere sia provvedendo a stimolare un miglior deflusso del sangue nelle vene, sia migliorando l’ossigineazione dei tessuti. la Carbossiterapia rappresenta un valido aiuto anche prima o subito dopo un intervento di occlusione laser della safena.
Indicazioni
La carbossiterapia è indicata in tutta una serie di patologie croniche che vedono compromessa la microcircolazione:
• cellulite • insufficienza venosa cronica • linfedemi • ulcere venose • ulcere arteriose
• morbo di Buerger (tromboangioite obliterante) • acrocianosi • fenomeni di Raynaud
• invecchiamento cutaneo • psoriasi • reumoartropatie
Tecnica ed effetti
La Carbossiterapia viene usata di routine in Flebologia, con ottimi risultati per le insufficienze venose e linfatiche, capace di rimettere in funzione il microcircolo arterio-veno-linfatico e di alleggerire il carico dei vasi sanguigni.
La tecnica prevede la somministrazione del gas (l’anidride carbonica) nelle aree interessate mediante un ago sottilissimo. Una volta che la CO2 inizia a diffondere nel sottocutaneo si fissa l’ago sulla pelle con un cerotto e si lascia che la diffusione stessa si completi fino alle quantità programmate. L’anidride carbonica determina una vasodilatazione diretta con aumento della velocità del flusso sanguigno, un’apertura dei capillari e lo smaltimento delle tossine.
La terapia viene di solito eseguita a cadenza mono o bisettimanale. Un ciclo terapeutico può essere costituito da 5 a 10 sedute, secondo la gravità del caso clinico. La durata di ogni seduta è di 15/30 minuti circa. Al fine di un miglior risultato clinico funzionale, si raccomanda l’integrazione con la terapia fisica mirata e ove necessario l’elastocompressione, assunzione degli integratori specifici flebotonici, ecc. (seguendo i consigli dello Specialista).
Controindicazioni
Le principali controindicazioni sono rappresentate da: insufficienza respiratoria cronica, insufficienza renale cronica, insufficienza cardiaca cronica, insufficienza epatica cronica, terapia con acetazolamide, diclofenamide e altri inibitori dell’anidrasi carbonica, terapia con metformina o altre biguanidi, diabete mellito, anemia grave, gangrena gassosa, gravidanza, tachiaritmie, pregresso ictus, pregresso IMA, tromboflebiti o TVP.
Per valutare al meglio le eventuali controindicazioni si consiglia di eseguire una visita preliminare con esame ecocolorDopler venoso degli arti inferiori.
Effetti collaterali possibili
La CO2 è un normale metabolita cellulare e si può, a ragione, definire un “farmaco” naturale. Quando si somministra anidride carbonica tale gas viene eliminato dall’organismo con gli stessi meccanismi con cui viene eliminata la CO2 prodotta dal metabolismo cellulare. La CO2 non è embolizzante e questo fa si che tale metodica terapeutica sia ‘atossica’ e sicura.
Tuttavia si potrebbero avere:
Ecchimosi nel sito di inoculazione (della durata di qualche giorno), dolorabilità fugace, sensazione di arto pesante per qualche ora, episodi lipotimici (rari), lieve crepitio sottocutaneo (enfisema sottocutaneo) in genere per qualche minuto ma può perdurare qualche ora e raramente qualche giorno. Rarissime le infezioni o reazioni imprevedibili.